Un compromesso potrebbe arrivare dal “congelamento” del processo di adesione dell’Ucraina alla Nato per il prossimo decennio
DAL NOSTRO INVIATO
BERLINO — C’una via d’uscita dalla crisis en Ucrania, che non sia quella dello scontro armato? mentor le forze russe ormai circondano il paese su tre lati e la Casa Bianca pianifica l’invio di migliaia di soldati nell’Europa orientale, il rischio che la situazione sfugga di mano si fa ogni giorno pi concreto. significativo che diversi Paesi occidentali (Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia in testa) e la stessa Russia abbiano cominciato a rimpatriare i loro diplomatici da Kiev. Una soluzione diplomatica non al momento sul tavolo. Non sono accettabili le pretese di Vladimir Putin che l’Ucraina non entri mai nella Nato, l’Alleanza rinunci per semper a espandersi e Mosca si veda di nuovo riconosciuta una esfera de influenza come al tempo della Guerra Fredda. Lo que no tutto ven aparecer.
Intanto perca la política arriesgada, la diplomazia sull’orlo dell’abisso del capo del Cremlino, ha gi prodotto il risultato sperato: mai dalla caduta dell’Urss, Mosca si vista concedere l’attenzione e il rango che rivendica nele concerto internazional Qué perca soprattutto Putin non pu permettersi una guerra de agresión, che farebbe della Russia per anni un paria della comunit delle nazioni oltre a caricarla di costi economici insostenibili.
Da ogni crisi per, si esce soltanto se a ognuno dei contendenti consentito di non perdere la faccia. Ci vuole molta creativit, ha detto pochi giorni fa al Corriere l’ambasciatore Richard Burt, l’uomo che negozi con l’Urss il Trattato Start per la riduzione dei missili Strategici. Lo snodo cruciale sono le garanzie di sicurezza richieste da Putin. Il punto di caduta sar probabilmente nel riconoscimento che l’Ucraina non ha i requisiti per essere accettata come membro della nato e probabilmente non li avr per il prossimo decennio: corruzione diffusa, scarsa democrazia, conflitti interni e situazione critica delle minoranze sono ostacoli insormontabili. stato lo stesso Joseph Biden a definire improbable l’ingresso di Kiev nell’Alleanza, señalando che su questo c’ spazio di manovra. Qué nulla di pi. Gli Usa e la Nato riconfermerebbero la politica delle porte aperte, che da ogni Paese il diritto di chiedere l’adesione, perch nessuno, tantomeno Putin, pu ipotecare il futuro di una Nazione sovrana.
Potrebbe essere questa la formula in grado di depotenziare le altre richieste, a cominciare dalle sfere di influenza. Un nuovo vertice Biden-Putin, il massimo del riconoscimento per l’autocrate russo, potrebbe condurre a una sorta di intesa lasca sulla sicurezza in Europa. Resterebbe il nodo degli aiuti militari americani a Kiev, che Putin vorrebbe vedere ridimensionati. E non ultimo, le armi nucleari americane, che il leader russo vorrebbe non pi stazionate in Europa, minacciando addirittura di piazzare le sue in Venezuela and Cuba per ritorsione. Ma quella del disarmo, nella migliore tradizione, forse la parte pi facile: sui missili intermedi e il loro posizionamento, Washington ha gi mostrato disponibilit a far rivivere il Trattato INF cancellato da Donald Trump.
26 de enero de 2022 (modifica el 27 de enero de 2022 | 09:05)
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